"Non saranno la luce e il chiarore del sole a farci uscire dalle tenebre,
ma la conoscenza delle cose"
La dimensione digitale ha un ruolo
sempre più importante nelle nostre esistenze quotidiane. Nella nostra “vita
connessa”, il confine fra i due ambiti (reale e digitale) diventerà sempre più
labile e ci troveremo nel limbo dell' onlife, connessi “anywhere”e “anytime”. Per tale motivo dobbiamo conoscere e imparare
a convivere consapevolmente con il nostro gemello digitale, anche al fine di
proteggerlo e tutelarlo, così come facciamo con la nostra identità
fisica; per riuscirci dobbiamo partire dal lessico. Da qui l'idea del mio primo
libro, un abbecedario essenziale di educazione civica digitale che
deriva dalla convinzione, ben espressa dell'astrofisico britannico Stephen
Hawking, che il più grande nemico della conoscenza non sia l'ignoranza,
ma l'illusione della conoscenza.
La carenza di competenze digitali impone, a mio avviso, la
necessità urgente di rendere obbligatori - fin dalle scuole primarie-
strutturati percorsi formativi dedicati all'uso consapevole del digitale che si
trasfonde nella cosiddetta media literacy.
Essere più consapevoli dei nomi,
delle logiche e degli strumenti attraverso cui viviamo digitalmente, significa
proteggere i nostri dati personali e, con essi, la parte più intima della
nostra libertà in un mondo sempre più interconnesso e governato dagli
algoritmi delle Big Tech e dalle loro piattaforme.