MY SOCIAL OPINION

i miei post: pillole di attualità
Il mio punto di vista diffuso anche attraverso i miei canali Social sui temi di maggior attualità: privacy, IA, innovazione, nuove tecnologie..    
(sezione in continuo aggiornamento)

Agostino GHIGLIA

guarda i miei canali social:

Post Linkedin 23/09/2024

STOP AI CELLULARI A SCUOLA…
L’altro giorno ero in treno e avevo di fronte un ragazzo che stava studiando Diritto Pubblico. Ogni 5 minuti ( ho calcolato in media per curiosità ) guardava e interagiva con il cellulare. Non ho osato dirgli che, così facendo , il tempo che dovrà passare su quello e su altri libri sarà decisamente superiore… Affari suoi certamente! Credo , tuttavia che se, fin da piccoli, la #EducazioneCivicaDigitale diventasse materia di studio obbligatoria, il cellulare tornerebbe ad essere un utilissimo strumento e non, troppo spesso, una inutile e distraente terza mano che, spesso, ci fa perdere tempo anziché guadagnarlo ( e questo é il meno). Ben vengano, quindi, iniziative come quelle del #LiceoVolta di #Torino soprattutto se accompagnate a lezioni di #awarness ( al posto, qualche volta, della #mindfulness proposta dalle app dei telefoni…). Autorità Garante per la protezione dei dati personali #cellulari #smartphone #privacy #IA #AI

Post Linkedin 11/09/2024

IA (o AHI?) A SCUOLA? PRIMA L’EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE
Leggo un numero crescente di sondaggi sull’uso dell’#IA nelle scuole e colgo più prese d’atto passive che preoccupazioni. Io ne ho una sola: passare per un passatista ma, ciononostante, continuo a chiedere e a chiedermi se serva veramente o , meglio, se sia opportuno l’uso dell’IA a scuola senza una solida base di #EducazioneCivicaDigitale. Secondo una ricerca tra le tante( Tgm Research)il 76% dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni usa l’IA per cercare informazioni ( ma non sono motori di ricerca e i bias arrivano a sfiorare il 30%, fonte #NEWYORKTIMES); il 60% per fare i compiti ( per farsi sostituire nel farli? Per farsi aiutare se non si é capito qualcosa?); il 18% per rispondere ai test (senza imparare, riflettere e delegando la risposta alla “macchina”); il 21% come assistente personale per scrivere mail (disimparando a scrivere? Standardizzando il linguaggio? Ah già…esistono le IA che lo umanizzano); il 13% per scrivere saggi (ossia per fare una cosa che dovrebbero fare loro, senza studiarla prima ovviamente). Va tutto bene? Siamo contenti così? Siamo davvero convinti che sia la strada giusta per “crescere” umanamente, psicologicamente, culturalmente? Ribadisco, occorre che l’#EducazioneCivicaDigitale diventi materia di studio fin dal primo ciclo scolastico.Autorità Garante per la protezione dei dati personali #privacy #scuola #minori Fondazione SOS il Telefono Azzurro ETS Moige - Movimento Italiano Genitori

POST LINKEDIN 09/09/2024
UN DRAGHI DRACONIANO INCENDIA GDPR E AI ACT…

UN DRAGHI DRACONIANO INCENDIA GDPR E AI ACT…

"L'atteggiamento regolatorio dell'Ue nei confronti delle compagnie
tecnologiche - afferma - ostacola l'innovazione” .”Si stima ( da parte di chi? NdR) che il regolamento generale sulla protezione dei dati abbia ridotto gli utili delle piccole aziende tecnologiche
del 15%.” “Non abbiamo grandi imprese come negli Usa: abbiamo piccole
imprese. Con questa legislazione che ci siamo dati, che in realtà è
autolesionista, stiamo uccidendo le nostre imprese" ( Adnkronos 9/9/24)
Il Prof. Draghi ha qualche buona ragione a criticare l’ipertrofia normativa in campo tecnologico che negli ultimi anni ha contraddistinto l’UE. Chi scrive ha spesso definito 7 Nani( per la difficoltà , addirittura, di ricordarsele tutte se non mettendole in ordine alfabetico…)le recenti leggi che sono piovute su Aziende e cittadini ( DMA,DSA,DGA,DA,AI ACT, CYBERSECURITY ACT…)sottolineando, più volte, il pericolo che, soprattutto le PMI, abbiano e avranno difficoltà enormi di compliance: per una questione di costi e per una, oggettiva, carenza di professionalità dedicate.
Da questo, però, a lanciare un attacco frontale al GDPR ( e all’IA ACT)con la (solita)scusa della perdita di competitività delle aziende ce ne corre: ne corre la protezione dei dati che, in quanto personali, non sono delle grandi o piccole società ma delle persone che hanno il diritto di difenderle e vederle difese. Rimarrei stupito se una Personalità del calibro del Prof. Draghi si fosse davvero espressa , su temi così delicati, come neppure il più aggressivo AD di una grande piattaforma di #IA farebbe e pertanto, confido che il suo pensiero sia stato frainteso. Ricordo il Draghi della Pandemia e l’avvertimento del Garante al Governo su un Green Pass “esondante”ma quella era un’altra epoca. Si spera…#privacy #UE #EU #GDPR

Post Linkedin del 28/08/2024

INFORMAZIONE A META E METÀ
Non sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni del Patron di Meta Marck Zuckerberg che ha candidamente ammesso, in una missiva indirizzata al Presidente di una Comissione della Camera, di aver- di fatto- occultato, su richiesta del Governo Americano, le posizioni critiche sul #Covid in epoca pandemica. Ha preso solenne impegno, in eventuali future occasioni, di non farlo più…Nella stessa lettera aggiunge che i suoi “fact-checkers” avevano bloccato ( sempre a causa di pressioni governative) alcune informazioni sul figlio del Presidente Biden, rivelatesi poi vere e non creazioni della “disinformatja” russa. Non sono rimasto stupito perché, ancora una volta, nell’era digitale dove i social stanno sempre più sostituendo l’informazione “tradizionale”, tra fact-checkers e “moderatori”, la censura verso contenuti non “mainstream” é sempre dietro l’angolo togliendo a noi lettori il gusto di decidere, magari approfondendo, cosa é giusto e cosa é sbagliato.Chi sa cosa succederà ( ne ho scritto qualche post addietro) con i progressivi accordi tra piattaforme di #IA generativa e i più grandi gruppi editoriali…Dovremo abituarci ad un mondo di informazioni e di verità #Meta e Metá? Peccato che non si tratti di fole ma di realtà sociali, politiche, culturali che impattano sul nostro quotidiano e che dovrebbero essere poste e proposte con democratico equilibrio altrimenti ce la saremmo cavata con Bennato: “ogni favola é un gioco ed é vera soltanto a metà…” #privacy #informazione

Post Linkedin 26/08/2024

CASO DUROV. Arriveremo a vietare la crittografia end-to-end? L’arresto in Francia del fondatore di Telegram, il torinese di adozione #Pavel #Durov , a mio avviso apre ( prescindendo da eventuali reati che non interessano in questa sede), un enorme tema “granulare” inerente la protezione dei dati personali. Partendo dall’art.15 della Costituzione (La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria…)sarei portato a desumere che tutte le piattaforme che usano la crittografia end-to-end garantiscano un principio costituzionale, mentre é dubbio che ne siano rispondenti i “ gruppi di moderazione” dei social i quali ,parafrasando De André, sono “ giudici -nel web-del bene e del male”. Se, quindi, uno dei problemi di Telegram é di non avere filtri né intermediari beh… É un grosso problema per quasi tutte le app di messaggistica. Tramite Telegram hanno agito e agiscono i più turpi delinquenti per commettere i reati più ignobili e abbietti? Tante indagini lo dicono ma, appunto, si é legalmente indagato e si é contrastato il crimine senza ricorrere ad una sorveglianza di massa real time che cancellerebbe , a partire dall’art.15 della Carta ,qualsiasi forma di Libertà, di #privacy, di #riservarezza. Qualche anno fa Apple propose forme di controllo ab origine (ogni tanto rilanciate in Europa) di foto e corrispondenza con l’intento dichiarato di combattere la pedopornografia; metodi come Il Client Side Scanning (CSS) per scansionare fotografie e messaggi prima che vengano inviati da un utente (o dopo aver ricevuto da un altro utente) al fine di determinare se le immagini o i messaggi in questione contravvengono ai divieti imposti dalle leggi…Il privato che diventa “giudice a priori”. Siamo disposti a cancellare la segretezza delle nostre comunicazioni? Altro che Right to be let alone o jus solitudinis… www.ghiglia.it


Post Linkedin 24/08/2024

IA,SCRAPING, LIBERTÀ DI STAMPA…CON I DATI DI CHI? STRATEGIE DEL “GRANDE RASTRELLO”
Negli ultimi giorni una delle società di riferimento dell’IA generativa ha stretto un accordo con un mega gruppo editoriale. A fine Luglio anche un colosso italiano dell’editoria ha siglato un accordo simile, seguendo le orme del Gruppo Reddit ( WordPress e Tumblr) del Time e di altri che hanno contrattualizzato e legalizzato (?) le pratiche di scraping - sulle loro piattaforme e testate-da parte dei colossi dell’IA. Ad una ricerca superficiale non ho trovato le cifre delle suddette operazioni ma poco importa, i soldi non interessano mai ad alcuno . Tali accordi, tuttavia, mi sollevano due riflessioni assolutamente aperte. Come si concilieranno i suddetti patti con la libertà di stampa nei confronti dei nuovi soci? Al netto della certa e indiscutibile onestà intellettuale del 99% dei giornalisti - sono iscritto anche io alla Categoria da 33 anni- la libertà di stampa sarà ancora garantita? Mi scuso in anticipo per il dubbio inutile e retorico…Altra questione: di chi sono i miliardi di dati che, grazie agli accordi, verranno rastrellati per allenare le IA generative? I padroni di questi dati hanno dato qualche tipo di consenso per codesto tipo di uso? Esempio assolutamente non esaustivo: coloro che hanno accettato il “paga o consenti” sono consapevoli di essere anche diventati un filo d’erba alla mercé del Grande Rastrello? Concludo con una citazione della fondatrice del sito di news tecnologiche The Information, Jessica Lessin, che ha paragonato queste partnership a "patteggiamenti", sostenendo che gli editori stanno "barattando la credibilità guadagnata con fatica per un po' di soldi dalle aziende che da un lato li sottovalutano e e dall'altro costruiscono prodotti chiaramente destinati a sostituirli". Ma la sua é solo un’opinione. Autorità Garante per la protezione dei dati personali www.ghiglia.it #scraping #webscraping #IA #AI #minori #privacy


Post Linkedin  17/08/2024

PROTEGGERE I DATI PERSONALI É UN PESO? Tutelare nome, cognome, CF, targa, indirizzo IP; Preservare convinzioni politiche, religiose, culturali; Difendere l’intimità della nostra sfera sessuale,sanitaria o giudiziaria… In generale creare uno scudo per il nostro gemello digitale che naviga nelle reti globali. Io penso che non sia un peso ma un ottimo “allenamento” per difendere la nostra Libertà nell’era digitale.Autorità Garante per la protezione dei dati personali #privacy #privacyamica #garantiamocy www.ghiglia.it


Post Linkedin 

OSSESSIONE PRIVACY?
Oggi il dottor @LorenzoMarone , famoso scrittore ,in un breve e puntutamente sarcastico elzeviro su Repubblica,si indispettisce per aver atteso troppo il modulo per una nuova sim, a causa di un impiegato che avrebbe “incolpato” la privacy della “lungaggine”( ore, minuti, secondi…?) e si scaglia, con tipica bellicosità mediatico-agostana, contro “l’ossessione della privacy”. Ma come? Se é vero,come scrive l’Autore- sicuramente abituato a leggere e rileggere i brogliacci delle sue opere-che nelle tasche “non abbiamo un amico ma una spia, che annota e registra ogni atto”, non ha , di conseguenza, neppure la pazienza di leggere “ le condizioni del nemico”? A chi andranno i dati di suo figlio ( sicuramente minore di età )? Per quali finalità saranno usati? Se sarà possibile cederli ad altri per aiutare il post-orwellismo a meglio e più profondamente profilarci e “spiarci”? Spiace leggere come uno scrittore di ampio e meritato successo, si lasci andare a considerazioni che non tengono conto di un fatto, a mio avviso, centrale: nell’era digitale l’uomo é un dato e per , tutelarsi, deve proteggerlo per proteggere (e prima ancora per tutelare) il se stesso digitale non perdendolo di vista mai per poter esercitare un diritto fondamentale: quello di poterlo recuperare, negare, toglierlo dalla disponibilità altrui. Nell’era digitale dobbiamo cambiare paradigma, iniziando a pensare in termini di mente-dato e trasformando una mal interpretata ossessione-quella per la privacy- per l’unico, vero strumento di difesa della nostra libertà digitale, della nostra Libertà… Ancora una considerazione :nell’era digitale siamo sempre più frettolosi e la vulgata secondo la quale “la privacy non serve a nulla” fonda le sue radici malate su questa “fretta”; una fretta che ci spinge, ogni giorno di più, a ignorare o, peggio, a non sopportare un diritto fondamentale che alla fin fine, nell’era digitale, é quello alla nostra Libertà. Autorità Garante per la protezione dei dati personali #privacy #libertà #Orwell #minori#privacyamica #garantiamocy www.ghiglia.it.

Post Linkedin 
MINORI E GIOCO D’AZZARDO. OCCORRONO URGENTI E SOLIDI MECCANISMI DI AGE VERIFICATION MA I GENITORI!?

Il quadro che emerge dai dati dell’#ISS é inquietante: i ragazzi giocatori problematici sono 90.000, quelli a rischio importante 130.000 ossia il 4% della fascia 14/17. Al netto dei controlli nelle sale gioco o presso le tabaccherie, il 40% gioca online. Occorre, quindi, una norma urgente che preveda solidi meccanismi di age verification ( ne esistono di validi e,in ogni caso, sempre meglio di un’autocertificazione) ma queste cifre impressionanti derivano anche dal progressivo arretramento dei doveri parentali: abbandonare i minori ai loro smartphone senza rete, senza educazione, senza protezione e senza controlli- senza scomodare l’art.591 del Codice Penale- é un “delitto morale”che troppi “tutori” consumano, più o meno consapevolmente ogni giorno.Torno, ancora, sulla #EducazioneCivicaDigitale obbligatoria fin dal primo ciclo scolastico e su campagne informative di massa per un’uso consapevole della tecnologia. #slotmachinenopasaran. Autorità Garante per la protezione dei dati personali ilGiornale La Repubblica La Verità Corriere della Sera Libero.it Avvenire Fondazione SOS il Telefono Azzurro ETS Moige - Movimento Italiano Genitori AGESCI IL MESSAGGERO S.p.A. IL TEMPO. SRL La Presse ANSA #minori #privac#ludopatie #ageverification

 

Post Linkedin 12/08/2024
LUCIFER

Un po’ di #privacyleggera viste le temperature. Questo é Tom Ellis, l’attore che impersona Lucifer nella omonima serie TV. Essendo il Diavolo, ha la capacità di far confessare alle persone i loro desideri più nascosti con la celebre frase: “ Dimmi…cosa desideri veramente?”. Dedico questa frase ai troppi che dicono che la Privacy é inutile e che non hanno “niente da nascondere”. Davvero, se vi trovaste di fronte a Lucifer, rimarreste della stessa opinione? Nella maggior parte dei casi credo che la risposta sarebbe no: ciascuno di noi hai una parte intima, segreta o anche solo personale che ha il sacrosanto diritto di vedere protetta. E se ancora qualcuno ha ancora dei dubbi… vada a vedersi una puntata!☺️
Autorità Garante per la protezione dei dati personali

 

Post del 19/07/2024

CRONACA DI UNA MORTE ( BLUE SCREEN)ANNUNCIATA. E I NOSTRI DATI?
A Gennaio fu MOAB ( Mother of all Breaches) in cui vennero esposti 26 miliardi di dati ( inutile dire anche, se non soprattutto, personali)e oggi é BSOD( blue screen of death) per indicare l’aggiornamento difettoso di un software che ha mandato in tilt mezzo Pianeta. Potere degli acronimi! Sembra tutto più soft ma anche più arcano, strano, poco comprensibile. Altro che S.P.Q.R.! La traduzione é ben più inquietante: a Gennaio sono stati messi sul mercato 26 miliardi di dati profilabili e categorizzabili mentre ieri l’altro lo “schermo blu della morte”( letterale) ha “ucciso” migliaia di voli, comunicazioni, accesso e uso dei propri dati… il 67% del Cloud - mitica e quantomai nebulosa cassaforte di dati-é nelle mani di tre aziende private che hanno capacità di investimento inimmaginabili per le Nazioni . La Sovranità digitale pubblica- se ancora realizzabile- dovrebbe essere, a mio personale avviso, una priorità assoluta per gli Stati e non perché gli incidenti non possano accadere ma perché mi chiedo se i nostri hashtag#gemellidigitali o hashtag#digitaltwins ,ossia le nostre umanità trasferite in rete nell’era digitale ( nella normalità e nel breach),debbano continuare ad essere nelle mani di pochi, alcuni dei quali governano ,anche, lo sviluppo della #intelligenzaartificiale .Autorità Garante per la protezione dei dati personali #bluescreenofdeath #sovranitadigitale #cloud #IA #AI

Post del 19/07/2024

E un bel ( BRUTTO) giorno tutto si bloccò… Non occorre essere delle Cassandre digitali per comprendere che il mondo iper connesso nelle mani di pochi può trasformarsi d’improvviso in un mondo iper bloccato. Credo che la giornata odierna imponga delle serie riflessioni sugli oligopoli che gestiscono oggi - e con l’IA ancora di più domani- le nostre esistenze.Autorità Garante per la protezione dei dati personali #privacy #IA #AI #cybersecurity #databreach #microsoft #gatekeepers #gafam #fagam #bigtech

Post del 24/07/2024

EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE FOR FUTURE.
Secondo il rapporto della Commissione Europea sullo stato del #decennio #digitale del 2024, solo il 45,8% degli Italiani hanno competenze #digitali di base; percentuale che ci colloca circa 10 punti sotto la media europea. Da anni insisto sulla esigenza imprescindibile di investire sulla #EducazioneCivicaDigitale non solo per non rimanere indietro sulle “competenze” ma per non condannare le future generazioni all’ “inconsapevolezza della rete” che confina l’essere umano nel solo recinto dei “consumer” cui vengono carpiti dati personali per intensificare i processi di profilazione e iper categorizzazione degli individui a fini di mercato.Autorità Garante per la protezione dei dati personali #StefanoDaEmpoli. https://lnkd.in/daCU8wk6

Post linkedin 27/06/2024

BASTA UN APP PER LA “DELINQUENZA ARTIFICIALE “. L’ERA DIGITALE COME ERA DELL’ILLUSIONISMO?
“Niente é come sembra” reciterebbe l’attore di un film ma questa é una realtà che parla di sostituzione di persona, violenza privata, estorsione, inganno, truffa ( vedremo i capi di imputazione)e tutto tramite delle app di #IA reperibili sugli store.” La voce delle vittime manipolata con editor audio o app di intelligenza artificiale per procedure di registrazione e via libera al consenso”. Io credo che notizie come queste vadano diffuse per informare e creare consapevolezza. Sempre più urgente ed indispensabile investire in #formazione ed #EducazioneCivicaDigitale. Ben vengano sanzioni, indagini ed arresti così come nuove regole ( con tutti i lunghi tempi dì recepimento e comprensione…) ma se non raccontiamo - con importanti e martellanti campagne informative- la rivoluzione digitale , coinvolgendo gli sviluppatori di sistemi e i colossi gatekeepers, sarà sempre più difficile proteggere e proteggersi…e siamo già in ritardo! #IAPRESTOCHEÉTARDI #humanresistance Autorità Garante per la protezione dei dati personali #garantiamocy #privacyamica

Post linkedin 17/06/2024

META SOSPENDE IL LANCIO IN EUROPA DEL SUO NUOVO SOFTWARE DI IA
La decisione é stata presa a seguito della richiesta fatta da parte dell’Autorità Irlandese di Protezione dati (#DPC))all’Azienda di ritardare la nuova #privacypolicy , in base alla quale non sarebbe servito un nuovo consenso degli utenti per allenare l’algoritmo ma un diniego esplicito ( peraltro subordinato all’accettazione da parte della Società). Come prevedibile, Meta ora paventa “ritardi” rispetto ai competitor; ritardi che nuocerebbero , implicitamente, allo sviluppo, al progresso…Ancora una volta si cercano di mettere in mora i Diritti a favore della necessità di correre più velocemente. Non tocca a me dire, oggi, se la nuova base giuridica applicata da Meta sia adeguata, certo é che una novità di questa portata richiede una ponderazione confacente. Autorità Garante per la protezione dei dati personali #IA #AI 

Post linkedin 30/05/2024


DIFENDIAMO I NOSTRI DATI DAL WEB SCRAPING: I SUGGERIMENTI DEL GARANTE

Si tratta della prima iniziativa a livello europeo per difendere attivamente, anche con indicazioni ai fornitori di servizi che trattino dati personali, i dati personali degli #Italiani.
Autorità Garante per la protezione dei dati personali #webscraping #IA #IA #privacy
https://lnkd.in/dJ_5768R

linkedin 21/05/2024
I CHATBOT, NOI E IL BIAS BIFRONTE. COME FARANNO GLI ALPHA E I BETA?


Spesso si parla di bias dell’algoritmo,riferendosi al verificarsi di risultati distorti dovuti a pregiudizi umani che “influenzano” il Medesimo ma c’è un altro bias : quello che colpisce chi legge il risultato delle elaborazioni.Noi, infatti, tendiamo a considerare “distorcente” un pensiero o un fatto che non risponda alla nostra impostazione culturale o alla nostra inclinazione naturale e di questo,come si legge diffusamente, incolpiamo ( stavolta ingiustamente) il povero chatbot e il suo training .Può sembrare banale ma abbiamo almeno tre problemi : la correttezza della risposta ( basata sul tipo di allenamento dell’ algoritmo e ai pregiudizi culturali dei suo coach), l’esattezza della risposta (dal 3 al 27% di errori dei chatbots secondo il NYT) e la nostra percezione della stessa in base alla formazione che abbiamo avuto e ai valori con cui siamo cresciuti. Un’altra grande sfida per le Generazioni Alpha e Beta. Per questo occorre una hashtag#EducazioneCivicaDigitale finalizzata ad educare e crescere generazioni consapevoli e dotate di spirito critico e curiosità. hashtag#privacy hashtag#IA hashtag#AI hashtag#minori hashtag#machinelearning

#IA #AI #CHATBOT

30-04-2024
NOYB DENUNCIA CHATGPT: OPEN AI AMMETTE DI NON ESSERE IN GRADO DI CORREGGERE LE INFORMAZIONI FALSE RIGUARDANTI LE PERSONE SU CHATGPT.
La settimana scorsa scrivevo di “Sindrome di Fracchia” relativamente ai chatbot che “non ammettevano di non sapere” fornendo spesso informazioni a caso. Qualora non fosse bastato il hashtag#NewYorkTimes (“ i chatbot inventano informazioni dal 3 al 27% delle volte”) la denuncia di noyb.eu conferma- ricordando il primo intervento del hashtag#GPDP-ancora una volta, le svariate violazioni al hashtag#GDPR di uno dei chatbot più famosi ma non esistono eccezioni. Ci auguriamo che la task force promossa dall’EDPB nel 2023 giunga presto a qualche conclusione perché come dice Maartje de Graaf, avvocato di Noyb: la tecnologia deve seguire le leggi non il contrario…Giusto no!? Autorità Garante per la protezione dei dati personali #privacyamica #chatbot #IA #AI #privacy

https://lnkd.in/etVjpyhd

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